“Grave è l’attuale situazione in cui versa il comparto privato in quanto, benché sottoscritto in data 15 settembre 2010 con l’Aiop a livello nazionale un accordo con le organizzazioni sindacali che prevedeva l’aggiornamento delle retribuzioni dei dipendenti¸ rinviando a livello delle singole regioni la trattativa per l’individuazione dell’una tantum relativa agli arretrati 2006-2010, a tutt’oggi tale adempimento non è stato espletato, mortificando tutto il settore e determinando gabbie e dumping salariale non più accettabili”, hanno spiegato i sindacalisti Pasquale Addesso, Pietro Antonacchio e Lorenzo Conte di Cgil Fp Salerno, Cisl Fp Salerno, e Uil Fpl Salerno.
“Inoltre tutti i lavoratori della sanità privata e terzo settore dichiarano la piena solidarietà agli operatori della “Nuova Ises” di Eboli, atteso che a tutt’oggi restano prive di risposte le problematiche di 80 lavoratori della struttura che da oltre tre anni e mezzo sono privi di retribuzioni.
Si tratta di avoratori che hanno decurtato il loro trattamento di fine rapporto per creare una nuova struttura e che ha ricevuto tutte le autorizzazioni per l’adeguamento ai requisiti richiesti con parere positivo da parte dell’Asl di Salerno per il rispetto delle precise indicazioni disposte e che da oltre 10 giorni stanno presidiando la sede dell’ente, in quanto non si capiscono i motivi ostativi alla ripresa delle prestazioni e al loro riconoscimento”.
Secondo i sindacati, la Regione Campania, tramite dell’Asl Salerno, dovrebbe far sapere quali sono gli intendimenti futuri, anche alla luce del fatto che, nonostante le difficoltà della struttura, i genitori continuano ad avere fiducia nel loro operato, tant’è che oltre 20 utenti beneficiano delle loro prestazioni, a garanzia della continuità assistenziale, per la fiducia riposta nella professionalità degli addetti, ovvero se i progetti del Governo regionale sono quelli di smantellare, a mano a mano tutto il comparto, costringendolo, per mancati finanziamenti, a morte certa per consunzione.
“Altrettanto gravi sono i ritardi nella sottoscrizione del nuovo contratto di lavoro causati dal fatto che le parti datoriali non intendono finanziarlo con quote, adeguate a garantire almeno gli 85 euro previsti per il rinnovo dei contratti pubblici di settore”, hanno concluso Addesso, Antonacchio e Conte.
Pertanto, nel dichiarare lo stato di agitazione del settore a fronte delle gravi criticità denunciate, chiediamo un urgente convocazione da parte della prefettura di Salerno e avviare così la procedura di conciliazione della vertenza”.