L’attività investigativa vede coinvolti anche due carabinieri che, come riferito dal procuratore della Repubblica facente funzione, Luigi Alberto Cannavale, “sono stati trasferiti amministrativamente d’urgenza” perché “fornivano notizie e facevano piaceri ai soggetti sottoposti a fermo”.
L’indagine è partita dall’attentato subito il 5 dicembre 2017, sulla litoranea di Eboli, in provincia di Salerno, da un imprenditore del settore ittico. L’uomo, mentre viaggiava a bordo della propria autovettura, è stato raggiunto da diversi colpi di fucile a pallettoni calibro 12 che hanno colpito la sua auto, senza provocargli danni fisici. Le indagini hanno consentito di accertare il movente dell’azione criminosa.
Secondo gli inquirenti, un imprenditore concorrente avrebbe voluto impedire che la vittima dell’atto intimidatorio acquisisse ulteriori società. Così, l’aguzzino, avrebbe dato mandato ad altri di effettuare l’azione dimostrativa. Durante le perquisizioni domiciliari, effettuate presso le abitazioni degli indagati, sono stati rinvenuti e sequestrati due fucili a pompa calibro 12 e una pistola calibro 9×21, con le matricole abrase, nonché il relativo munizionamento.
Fonte SkyTg24