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Sanità, De Luca non può essere commissario. Lo ha deciso il Governo

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Il Consiglio dei ministri approva il decreto per ripristinare l’incompatibilità tra la carica di governatore e commissario alla Sanità.  La norma, introdotta una prima volta nel «decreto per Genova» e poi rimossa è stata reintrodotta nel decreto fiscale approvato ieri sera dal consiglio dei ministri. «È una norma – ha spiegato il vicepresidente del consiglio dei ministri, Luigi Di Maio (si legge su Il Mattino oggi in edicola) – fatta per togliere le mani di De Luca dalla gestione della sanità».

La norma riguarda sia De Luca, sia il presidente della regione Lazio, Zingaretti, entrambi del Pd. De Luca in passato ha più volte ribadito che l’incompatibilità non lo riguarda perché entro novembre la Regione conta di uscire dall’emergenza finanziaria nel settore della sanità che otto anni fa ne determinò la gestione commissariale del governo.

De Luca – ricorda La Città oggi in edicola -aveva già liquidato il caso una settimana fa. «Reintrodurre l’incompatibilità penso che sarebbe un’idiozia» aveva replicato a chi gli chiedeva commenti sui piani del governo.

La strategia della Regione è chiara: l’estate scorsa è partita la richiesta per l’uscita dal piano di rientro dal deficit e dal commissariamento, e quindi il tema viene ritenuto superato. Un orizzonte che potrebbe, però, scontrarsi con le valutazioni dell’esecutivo, dal quale non filtrano umori positivi. «Non ci sono più motivi perché la Campania sia commissariata – insisteva De Luca nei giorni scorsi –.

A fine novembre avremo il solito incontro con il ministero dell’Economia e della Salute nel quale presentiamo il piano di rientro triennale».

Il testo appena partorito prevede un termine di 90 giorni per nominare il nuovo commissario, una volta che il governo avrà rilevato l’incompatibilità. Rispetto alla legge in vigore, si mantiene solo la verifica semestrale sull’operato della struttura commissariale

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