Ma giorno dopo giorno che il testo al solito non arriva al Quirinale (benché in teoria approvato dal Consiglio dei ministri, non si sa come ma con tanto di conferenza stampa), nella ridda di bozze fatte circolare (salvo poi denunciarle apocrife) persino quelle tre malferme trincee risultano travolte.
Quanto al tetto di 100 mila euro, fortemente voluto dai pentastellati, non si deve intendere come assoluto, ma per singola imposta. Il che vuol dire che si potrà far emergere quella cifra per tutte le articolazioni del fisco italiano: Irpef, addizionali, ritenute, Irap e altre poste. Con il risultato che il tetto, di fatto, sale oltre i due milioni di euro, ben oltre il milione al quale puntava la Lega.
Intanto – scrive Michele Di Branco su Il Mattino – l’Ordine dei commercialisti ha calcolato che la sanatoria offrirà il massimo vantaggio ai contribuenti che fanno emergere somme occultate, in aggiunta a redditi dichiarati, per almeno 75 mila euro visto che, sull’intero ammontare delle cifre portate a galla, lo sconto è del 56%, rispetto alla tassazione ordinaria. Un taglio che deriva dalla differenza tra il 46% di tassazione ordinaria sui redditi eccedenti e il 20% della flat tax sostitutiva.