La notizia del primo semi-passo falso della capolista galvanizza i partenopei che scendono in campo con il coltello tra i denti e non danno tregua ai friulani, apparsi da subito frastornati dal movimento palla degli avversari e non a proprio agio con la rivoluzione tattica del modulo difensivo.
La squadra di Ancelotti, seppur priva di Insigne – e con il suo sostituto Verdi out dopo soli 2′ per un guaio muscolare -, dimostra una superiorità netta nel possesso della sfera fin dalle prime battute e per l’Udinese la montagna da scalare diventa ancora più alta: quarta sconfitta consecutiva, di cui tre in casa anche se maturate con Lazio, Juventus e Napoli. Ombre nere si addensano su Velazquez, non solo per la classifica, ma anche per le poche certezze che si sono viste nel primo quarto di campionato.
Per i partenopei un’iniezione di fiducia prima della Champions contro il PSG di Neymar, anche se il match è rimasto aperto fino a 10′ dalla fine e in difesa Koulibaly ha dovuto chiudere le falle dei compagni.
Nel finale prima Mertens insacca un rigore concesso per mani di Opoku su conclusione a colpo sicuro di Callejon, subito dopo Rog, appena entrato, insacca il primo pallone che tocca con la complicità di Scuffet freddato sul suo palo. Il resto è passerella per un Napoli camaleontico che sa adattarsi agli avversari, soffrire e colpire quando gli avversari si scoprono.