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M.S. Severino: Attivita’ programma” P.I.P.P.I.” contro maltrattamento bambini

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“Si chiama P.I.P.P.I, (ossia programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione) e si prefigge di ridurre il numero dei bambini allontanati dalle famiglie tramite il raccordo tra Ministero, Università, Enti locali, professioni e le discipline degli ambiti dei servizi sociali, della psicologia e delle scienze dell’educazione.”

Lo presenta l’assessore alle politiche sociali, Giuseppe Albano, il quale aggiunge :”Nei giorni scorsi, il 18 ed il 22 ottobre, abbiamo tenuto, per portare avanti  questa iniziativa,  le riunioni del gruppo di lavoro del Consorzio Valle Irno presso il comune di Mercato San Severino. Sono intervenuti il Sindaco Antonio Somma, la vice Presidente del consiglio comunale Eliana Landi, il sottoscritto ed il consigliere  comunale Antonio Basile,  insieme a Gerardina Fimiani, psicologa, responsabile dello sportello per le dipendenze ed Emilio Esposito, direttore  dell’Osservatorio per il disagio sociale del Comune di Mercato S. Severino”.

“Il progetto”, continua Albano ,”vede il nostro Comune in prima linea, in collaborazione con le istituzioni scolastiche  ed il Consorzio Valle Irno, per  la tutela ed il supporto a favore dei minori che vivono situazioni di difficoltà in ambito familiare. Nasce nel 2010, frutto della collaborazione tra Ministero delle Politiche Sociali, il Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare dell’Università di Padova, i servizi sociali e di protezione e tutela minori, come le cooperative del privato sociale, le scuole, le Aziende che gestiscono i servizi sanitari, e mira ad innovare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie cosiddette negligenti per di ridurre il rischio di maltrattamento ed il conseguente allontanamento dei bambini dal nucleo familiare d’origine. L’obiettivo primario è aumentare la sicurezza dei bambini e migliorare la qualità del loro sviluppo, con azioni di sostegno alla genitorialità cosiddetta “ vulnerabile “.

“Il programma”, precisa ancora Albano, “ si snoda in quattro fasi : una pre-valutazione dell’ambiente familiare e dello sviluppo del bambino da parte  dell’équipe multidisciplinare, per valutare il livello di rischio di allontanamento per il bambino. Le famiglie con figli a rischio di “negligenza” sono di conseguenza invitate a partecipare al programma e, qualora accettino, segue la seconda fase , nella quale è attiva l’équipe multidisciplinare composta dai professionisti in contatto costante con la famiglia – insegnanti, assistenti sociali, operatori sanitari, psicologi.  La terza fase si basa su interventi di educativa domiciliare per sostenere i genitori e rafforzare le relazioni genitori-figli, con incontri per lo svolgimento di attività di sostegno alla genitorialità. La  quarta fase è di valutazione ex-post, per comprendere se la famiglia potrà proseguire la partecipazione al programma, o rientrare nella presa in carico dei servizi sociali”.

 

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