A fare fronte comune a quel Tavolo dedicato alla sindrome autistica sono Asl, Comune e scuola con personale specialistico, analisti comportamentali e tecnici del comportamento.
Nei progetti “Autismo: la classe va a canestro” e “L’autismo entra nella società civile” sono impegnate scuole di diversi gradi e operatori specializzati, per garantire la continuità di servizi per l’intero ciclo di vita
L’obiettivo primario è quello di organizzare iniziative di inclusione in ambito scolastico ed extra scolastico mirando ad una collaborazione tra le istituzioni, le scuole e le famiglie di appartenenza del ragazzo autistico. «Queste iniziative mirano alla vera inclusione. Sono ideate per consentire al ragazzo di integrarsi senza difficoltà nella società. Sono progetti molto validi e, per questo, li sosteniamo con fermezza», ha dichiarato l’assessore alla Pubblica istruzione, Eva Avossa.
Sei le scuole partecipanti ai progetti: T. Tasso, Monterisi, Barra–Posidonia-Tafuri, R. Virtuoso, Medaglie D’ Oro e Giovanni XXIII. «Autismo. La classe va a canestro» è un’iniziativa nata dalla convinzione che lo sport, quello di squadra, sia lo strumento più efficace per favorire l’inclusione del ragazzo nella società. «Organizzeremo delle partite di basket – ha spiegato Vittorio Naddeo dell’associazione “Autismo chi si ferma è perduto” a Il Mattino – consentendo al ragazzo di relazionarsi con i compagni di squadra per mirare ad un obiettivo comune. Siamo giunti al terzo anno di questo progetto che ha dato i risultati sperati, grazie anche all’aiuto degli istruttori Sarah Cuccurullo, Alessandro Iacovazzo e Federica Di Pace. Per troppi anni siamo stati lasciati soli, mi auguro che ci sia continuità in futuro e sostegno anche da parte dell’Asl».