“Non si può esprimere Giffoni – racconta Cecilia, Generator +18 – le persone devono venire qui e viverlo in prima persona. Quest’esperienza è impossibile da definire. È come un piccolo nostro mondo dove non esiste nessuna barriera razzista o conflitto religioso, siamo solo ragazzi che amano il cinema”.
Un luogo, Giffoni, dove “non fa differenza da dove vieni – spiega Tommaso, Generator +18 – perché chiunque, qualunque cosa dica, conta. E’ questo il bello, si dà importanza a tutte le opinioni”. “Quando ho ricevuto la telefonata e mi hanno detto che ero stata presa al Giffoni, in Italia, tremavo – racconta Anastasia, Generator +18 macedone – era uno dei miei sogni più grandi e finalmente l’ho realizzato”. “Quello che mi colpisce di Giffoni è sempre questa capacità di rinnovarsi e di resistere allo stesso tempo – aggiunge l’attrice Jasmine Trinca – questo patto che ha Giffoni con un pezzo del mondo che porta una grandissima speranza”.
Una speranza che emerge anche dalle parole dei tanti ospiti istituzionali che hanno preso parte alla 48esima edizione: “È un evento molto importante perché dà l’idea e il senso della cooperazione – ha affermato il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, nel corso della sua visita – arrivare qui a Giffoni, dove arrivano ragazzi di tutto il mondo che possono parlare di cultura e vivere un’esperienza di partecipazione, significa costruire fattivamente la pace”.
“Il fatto che all’interno di questo festival siano messi a confronto così tanti ragazzi provenienti da nazionalità diverse è solo una cosa positiva – spiega Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato Ministero per i beni e le attività culturali – riuscire la storia di ognuno di noi fa accrescere la visione futura del mondo, ti rendi conto quanto c’è di bello in Italia attraverso gli occhi di chi viene qui per la prima volta”.
“Di Giffoni mi porterò a casa la freschezza – ha commentato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – questi occhi trasparenti, questo linguaggio semplice, il fatto che qui si può pensare in modo diverso”. “Giffoni è un modello di governo – aggiunge il vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Luigi di Maio – qui c’è il modo per coinvolgere i giovani e creare occasioni di occupazione e aggregazione. L’ho detto da membro dell’opposizione, ora al governo voglio attuarlo. Qui c’è tutto il tema delle startup innovative”. Dalle parole del Ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, emerge l’interesse per il tema intergenerazionale: “Avere persone che hanno la mia età che siano in grado di dialogare in due sensi, ascoltando quello che i ragazzi hanno da dire e donando la propria esperienza”.
«Di Giffoni – dichiara Marco Bussetti, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – ho avuto un’impressione più che positiva. Emerge con forza il lavoro che per il festival, e non solo per il festival, è stato fatto negli anni. Penso anche che di positivo qui c’è stata e c’è tuttora una sinergia bella tra le istituzioni e Giffoni sarà un nostro interlocutore. L’obiettivo è fare di questa realtà il volano per lo sviluppo economico di un territorio importante».
Come spiega Nasra, Generator +16, una domanda è costante tra i giffoner: “Perché non sono venuto prima? A cosa stavo pensando per lasciare che mi perdessi un evento del genere?”. E questo per l’amore puro che i giovani hanno nei confronti del cinema. “Molte volte i film sono realizzati solo per profitto – afferma Noha, Generator +16 statunitense – ma quelli che vedi a Giffoni sono arte”. Pienamente d’accordo anche Dan, appartenente alla stessa giuria ma proveniente dalla Russia: “Questi film indipendenti sono realizzati meglio di quelli hollywoodiani, scoprirlo è stato sconvolgente e stupendo”.
Giffoni, però, non conquista solo solo i ragazzi, ma anche gli adulti, come nel caso del cantante Andrea Bocelli: “In questo posto si esortano i ragazzi a pensare, pensate sempre con la vostra testa, dite chiaramente quello che sentite e siate aperti al confronto”. “Ti trovi dinanzi a un pubblico sincero – raccontano il regista Marco Ponti e l’attrice Matilda De Angelis – che si emoziona nel dialogare con te, evidenziando delle cose vere e osservando con spirito critico e attendo i tuoi lavori. Non è giusto perché quando vai via ti ritrovi nel mondo del disincanto, nel mondo del già visto e ti crea uno shock. E questo perché Giffoni è il festival più bello del mondo”.