“Diamo il via – dichiara Franco Alfieri, capo della segreteria del Presidente De Luca – ad investimenti per 246,9 milioni finalizzati alla cura e manutenzione straordinaria dei nostri territori montani e collinari, oltre che alla tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale, che copre quasi un terzo della superficie della Campania. Puntiamo, in particolare, alla prevenzione, messa in sicurezza e protezione dei territori montani perché solo in questo modo si creano le condizioni per favorire nuove opportunità di sviluppo per le aree interne e porre cosi un argine al dilagante fenomeno dello spopolamento”.
“Gli interventi – aggiunge Alfieri – saranno attuati con l’impiego degli operai idraulico-forestali in forza agli enti delegati. L’attenzione del Presidente e dell’intera Amministrazione regionale nei confronti di questi lavoratori è massima, come dimostra la sottoscrizione con le organizzazioni sindacali, nel gennaio scorso, del Contratto integrativo regionale di categoria (CIRL) a distanza di ben dieci anni del precedente.
Abbiamo messo al bando le logiche assistenzialistiche del passato e previsto un impiego più produttivo degli idraulico-forestali nell’ambito delle numerose e più articolate funzioni che il Regolamento regionale assegna agli enti delegati”.
Intanto proseguono i pagamenti delle rendicontazioni per gli interventi di forestazione e bonifica montana relativi al triennio 2015-2017. “Ai 210 milioni già trasferiti agli enti delegati – annuncia Alfieri – si aggiungeranno, non appena riceveremo le rendicontazioni, altri 28 milioni che consentiranno il completamento di tutti i progetti finanziati nelle annualità precedenti ed il pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori forestali”.
“Grazie alle significative novità introdotte sul piano normativo e, soprattutto, ad un nuovo approccio improntato alla produttività e all’efficacia – conclude il capo della segreteria del Presidente – stiamo trasformando radicalmente il comparto forestale, in passato considerato dai più un peso insostenibile perché improduttivo e che per noi rappresenta, invece, una leva strategica per la crescita socio-economica delle nostre aree interne”.