“Blocco delle trattive sul rinnovo contrattuale. Negazione di arretrati contrattuali da oltre 8 anni. Mancata verifica e rimodulazione degli accreditamenti con l’inserimento dell’obbligo del rispetto applicativo di contratti nazionali di lavoro degni di un settore che sta contribuendo a garantire prestazioni sanitarie e socio-sanitarie in una regione che taglia continuamente i fondi, ipotizzando che con tale atteggiamento si possa uscire da un piano di rientro ma incurante del fatto che i cittadini si vedono ridurre la loro aspettativa di vita di circa 4 anni. Quote della compartecipazione che non vengono erogate, in un balletto assurdo a scarica barile tra competenze e non approvazione in bilancio dei fondi di competenza. In un Paese confuso dove settori importanti sono costretti ad abbandonare, ridurre la forza lavoro e comprimere i salari pur essendo creditori di centinaia di migliaia di euro dalla pubblica amministrazione che spesso diventano inesigibili, la Campania mostra ancora una volta di non far mancare il suo contributo per rimanere insieme alla Calabria all’ultimo posto tra le regioni che non garantiscono i livelli essenziali di assistenza”, hanno detto i segretari Pasquale Addesso della Cgil Fp, Pietro Antonacchio della Cisl Fp e Lorenzo Conte della Uil Fpl che condividono le perplessità degli esponenti regionali delle rispettive sigle di categoria. “Prepariamoci allo sciopero generale poiché è l’unica maniera per aprire un serio e costruttivo dialogo che possa determinare un passaggio epocale dai proclami fatti in solitudine virtuale ai fatti concreti di cui i cittadini campani e salernitani hanno bisogno”.
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