La procura di Nocera ha infatti chiesto il giudizio, oltre che per lui, anche per il padre Luigi, ritenuto a capo del sodalizio, il fratello Gianluca, Carmen Erario, Salvatore Bartiromo, Salvatore Carbone, Luigi e Vittorio Siniscalchi e Jessica Verdino.
Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, come riporta il quotidiano “La Città”. Pubblicavano su Facebook proposte di vendita di auto di lusso o d’epoca, a prezzi stracciati rispetto a quelli di mercato. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Roberto Lenza e svolta dai carabinieri di San Valentino Torio.
Gli indagati proponevano su Facebook le automobili a clienti stranieri facoltosi che arrivavano in Italia, visionavano le auto e, una volta stipulato l’accordo, pagavano un anticipo, abbastanza cospicuo. Ma a questo punto i compratori rimanevano a mani vuote: le auto non venivano recapitate.
Tra le auto utilizzate per le truffe c’erano una Triumph Tr6, una Giulietta Sprit e una Gt dell’Alfa Romeo, una Porsche 911 e una Volkswagen Golf Cabrio.