Come quando, nei primi anni della sua carriera, il club nerazzurro lo prestò alla Salernitana e lì imparo qualcosa sul restare con i piedi a terra.
“Salernitana-Pisa 1-2 era il 1978, l’Inter mi diede in prestito appunto, alla Salernitana. Ero giovane e inesperto. La prima partita perdemmo in casa contro il Campobasso, poi giocammo sul neutro di Avellino il derby con la Paganese, e io, parai un rigore e vincemmo 1-0. Mi sentivo arrivato… e invece arrivo’ il Pisa di Di Prete, un attaccante piccolo e veloce con un tiro micidiale. Mi fece 2 gol nei primi minuti.
Io chiesi il cambio e uscii dal campo piangendo.. che lezione ho ricevuto quel giorno, credevo che, con una sola partita giocata bene, potevo pensare di essere già arrivato…”. Il ricordo di Walter Zenga viene rispolverato dai social all’antivigilia di Venezia – Salernitana. Zenga da qualche settimana è l’allenatore dei lagunari.
Un’avventura, quella in Veneto, che è iniziata bene per l’ex della sfida che, intanto, è indaffarato dentro e fuori dal campo. Sui social, infatti, fra un allenamento e l’altro, Zenga ha raccontato tramite dei video le difficoltà della cittadina ligure provocate dall’acqua alta degli ultimi giorni, fra passerelle e gli immancabili stivali.
dopo dieci minuti Di Prete ci aveva già fatto due gol, con due tiri che Zenga battezzò fuori. Uscì in lacrime, ma tra gli applausi del pubblico che capì il dramma del ragazzo. Nel secondo tempo accorciò le distanze la buonanima di Antonio D’Angelo. Il Pisa fu promosso in B
A differenza di qualche cialtrone che spesso si diverte a mettere in giro la voce che fu il pubblico a fischiare Zenga, tanto da farlo piangere….
La verità l’ha detta lui stesso: fece due grossi errori su due tiri facili facili….. Prese consapevolezza della “tragedia sportiva” (doveva essere per noi la partita della svolta) e chiese il cambio piangendo e sotto gli applausi del pubblico del Vestuti.
Allenatore Tom Rosati.
Il Pisa poi, non solo fu promosso in B, ma disputò onorevoli campionati di A per diversi anni….
Era il Pisa di Romeo Anconetani.