Site icon Salernonotizie.it

Al 9° mese di gravidanza in ospedale per dolori, la mandano a casa e perde bimbo

Stampa
Una donna di 37 anni, empolese, già mamma di una bambina di due anni e mezzo, ha perso il bambino che aspettava da 36 settimane dopo essersi recata una prima volta all’ospedale di Empoli accusando forti dolori addominali ed essere stata rimandata a casa dopo alcuni accertamenti. Quando, poche ore dopo, è tornata al pronto soccorso perchè i dolori erano peggiorati, i medici le hanno riscontrato la morte in utero del bimbo e un’emorragia in atto.

Sulla vicenda l’Asl Toscana Centro ha aperto immediatamente un’indagine interna per individuare eventuali responsabilità nella morte del bimbo.

“La donna è arrivata all’ospedale di Empoli nel pomeriggio di ieri intorno alle 18.30, accusando dolori addominali e in particolare al fianco destro – si legge in una nota dall’azienda sanitaria – La signora è stata trasferita al Pronto Soccorso Ostetrico dove le è stato effettuato il tracciato cardiotocogramma e l’ecografia e non sono risultate anomalie. Nel corso della visita la donna, seguita nella gravidanza privatamente, ha riferito di soffrire da tre giorni di gastroenterite. La specialista ginecologa non ha tuttavia riscontrato elementi di emergenza-urgenza e la donna è stata rinviata al domicilio”.

Nelle ore successive però i dolori addominali si sono acuiti e intorno a mezzanotte e mezzo la signora è tornata in ospedale.

“Al Pronto Soccorso è stata attivata la consulenza ginecologica e nel ripetere gli esami, già svolti nel pomeriggio, è stata riscontrata la morte fetale intrauterina con emorragia addominale in atto – si legge ancora nella nota dell’Asl – I sanitari hanno disposto un cesareo in emergenza con cui sono riusciti a salvare l’utero della donna. La signora è al momento ricoverata nel reparto di ostetricia del San Giuseppe ed è in buone condizioni di salute”.

La direzione dell’Asl ha quindi “disposto un riscontro diagnostico che verrà effettuato nella mattinata di domani ed è già stato attivato il percorso del rischio clinico aziendale”.

L’indagine interna servirà a verificare la correttezza procedure messe in atto ed eventuali responsabilità.

Fonte Toscanamedianews

Exit mobile version