“Non era neppure un alunno della mia classe, ma in quel momento stavo cercando di aiutare una collega supplente che non poteva più trattenersi a scuola perché doveva prendere il treno per tornare a casa”, ha spiegato la maestra a La Prealpina. “L’orario d’uscita da scuola è alle 16.15, ma era passata ormai mezz’ora e ancora la madre del bimbo non era venuta a prenderlo. Una situazione che si era già ripetuta in precedenza. Dopo esserci confrontate con la dirigenza scolastica, abbiamo quindi ritenuto di dover affrontare la situazione”.
L’insegnante ha cercato di contattare la donna telefonicamente, senza ricevere risposta. Quindi quando è arrivata, la docente ha ritenuto necessario affrontare il discorso con la mamma ritardataria e le ha dato l’avvertimento che alla prossima occasione la scuola si sarebbe rivolta alla Polizia locale. Il rimprovero però ha fatto andare la donna su tutte le furie: ha riempito la docente di insulti e le ha sputato in faccia.
“Ritengo che stavolta abbia passato veramente il segno e quella che ha avuto è stata una reazione del tutto inaccettabile, anche perché in circolazione nella scuola c’erano in quel momento degli alunni. Penso quindi di sporgere denuncia, perché non è possibile tollerare cose di questo genere. Pur se si tratta di un episodio isolato, i rapporti con le famiglie degli scolari sono infatti in generale sempre positivi e improntati alla collaborazione reciproca. Anche le cronache degli ultimi giorni evidenziano però la necessità di ribadire l’importanza di tutelare il ruolo d’insegnante che siamo quotidianamente impegnati a svolgere”, conclude la maestra.