Ai militari arrivati in ospedale la vittima ha denunciato di essere stata ridotta in quel modo dall’ex compagno: con il 52enne aveva intrattenuto una relazione per circa 9 mesi e durante quel periodo – secondo il suo racconto – aveva fatto piu’ di una volta ricorso alla violenza, sempre accusandola di averla tradita e, a dire della donna, spesso avrebbe assunto cocaina.
La donna ha raccontato ai carabinieri, dopo essere stata ricoverata, delle violenze subite dall’uomo con cui aveva avuto una relazione per circa 9 mesi. Lui la accusava di averla tradita e spesso avrebbe assunto cocaina. Poco tempo fa la donna ha deciso di interrompere il legame andando a vivere a casa della figlia; la mattina all’alba uscendo per andare a lavoro si è imbattuta nell’ex.
Lui l’ha afferrata urlando “sei mia, non puoi scappare! Se scappi ti ammazzo con il cacciavite” e l’ha tirata nella sua auto. Poi l’ha portata a casa sua e, dopo un approccio sessuale fallito, l’ha chiusa dentro tenendola imprigionata per 12 ore.
La donna ha denunciato di essere stata continuamente percossa con pugni e calci durante il sequestro, alzata da terra per i capelli; il 52enne le ha sbattuto la testa contro la testata del letto e ha tentato più volte di soffocarla con una coperta. Alla sera, non avendo più forze, l’ha sbattuta fuori casa; la donna è scesa dalle scale e si è imbattuta in un passante che l’ha portata in ospedale dove le sono stati riscontrati evidenti segni di maltrattamento