Le indagini avranno il loro sviluppo naturale, il lavoro della Magistratura non è in discussione, qualunque ne siano gli esiti, viene svolto a tutela di tutti i cittadini, dei lavoratori ed anche del Sindacato.
Ciò che disturba, invece, sono le campagne di stampa che, per consolidato “modus operandi”, sintetizzano indiscrezioni con titoli a caratteri cubitali. In questo modo, il lettore potrebbe essere indotto a ritenere che oggetto dell’indagine, non sia uno specifico ufficio, nell’ambito di questo solo qualche addetto, ma tutta la struttura organizzativa da cui esso dipende.
La circostanza che i lavoratori svolgano correttamente i propri doveri d’ufficio, normalmente non è una notizia. Dovrebbe diventarla, tuttavia, quando, a fronte di un’ipotizzata condotta illegale di dipendenti “infedeli”, un’intera comunità di lavoratori è costretta a subire, ingiustamente, una “gogna” mediatica. In contrapposizione ad eventuali comportamenti illeciti, infatti, dovrebbe essere esaltata la “grigia” normalità di coloro che svolgono correttamente, con onestà e dedizione il proprio lavoro.
Nella fattispecie, l’Ufficio delle Dogane, svolge una rilevante funzione pubblica, volta alla tutela degli interessi finanziari del Paese e dell’Unione europea, contrastando l’evasione fiscale e le frodi, oltre a rappresentare un presidio fondamentale per la sicurezza e la salute dei cittadini. Tali attività istituzionali sono svolte da lavoratori impegnati 365 giorni all’anno senza soluzione di continuità, in situazioni di carenza di organico, senza avere a disposizione strumenti sufficienti e idonei, e operando spesso in condizioni di emergenza!
Il Sindacato può auspicare che gli accertamenti che vengono esperiti non rilevino comportamenti sanzionabili, ma attende con la massima fiducia e tempestività il lavoro della Magistratura, augurandosi soltanto che la giustizia prevalga su tutto.
Il Sindacato, invece, intende essere un baluardo di difesa, soprattutto nelle situazioni evocate dall’articolo citato, per assicurare rispetto all’immagine ed all’onorabilità dei lavoratori, a tutela di coloro che non fanno notizia, perché non finiscano nel “tritacarne” dell’informazione sommaria, mortificati nella dignità personale e professionale, prima che possano essere accertati profili di responsabilità. Questi, eventualmente, sono personali, quindi non devono coinvolgere i lavoratori dell’intero Ufficio delle Dogane di Salerno e, comunque, devono essere accertati in ogni fase e nei gradi di giudizio.
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