Le indagini a carico di quello che sarà l’imputato partirono dopo che i Carabinieri trovarono la donna in fin di vita per strada, dopo essere fuggita dal suo aggressore. Il suo corpo era ricoperto da escoriazioni e lesioni, probabilmente dopo ripetute e pesanti percosse subite dal compagno. Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola
Purtroppo, la vittima già in precedenza aveva denunciato atti di maltrattamento, oltre a ripetute minacce, ma a nulla era servito. Gli episodi continuarono, fino a quello più grave risalente al 24 luglio 2016.
In quel giorno, infatti, furono proprio i carabinieri a trovare la donna in strada, fuggita dall’aggressore che chiedeva aiuto. L’intervento delle forze dell’ordine portarono all’arresto del compagno della donna, che durante l’interrogatorio del Gip, negò tutto. L’uomo, infatti, sosteneva che la donna già da temo soffriva di crisi depressive, manie persecutorio e tentativi di suicidio.
Il rumeno, infatti, tentò di attribuire tutte le responsabilità sulla donna affetta da diversi disturbi mentali, a suo dire, tutti clinicamente certificati.
Intanto l’imputato è atteso davanti al giudice del tribunale di Nocera Inferiore per “ingiurie, minacce, con epiteti volgari e minacce di morte specifiche, con litigi e aggressioni fisiche fino a colpirla con schiaffi e pugni”, come si legge nel capo d’imputazione.
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