La dirigenza delle Fonderie Pisano, tramite i propri legali, ha deciso di ricorrere all’autorità giudiziaria amministrativa allo scopo di riprendere l’attività produttiva, sospesa per 45 giorni (e da poco ripresa), o comunque fino al ripristino della conformità dell’autorizzazione. Un provvedimento che la ditta realizzatrice di materiali derivanti dal tanto contestato ciclo produttivo non ha affatto digerito.
“Il nostro Ente – spiega il Sindaco, Francesco Morra – già in altre occasioni, ha attuato iniziative ed assicurato legittime azioni nell’ambito delle vertenze giudiziarie che vedono coinvolte le Fonderie Pisano, anche in condivisione con le attività promosse in merito dall’associazione “Salute e Vita”, per l’esigenza di tutelare gli interessi collettivi ed, in particolare, il diritto alla salute dei cittadini del Comune di Pellezzano”.
L’incarico della costituzione in giudizio per il Comune di Pellezzano è stato affidato agli avvocati Simona Corradino e Giuseppe Lanocita, che in riferimento alle motivazioni indicate dal primo cittadino, ed in quanto già procuratori costituiti dell’associazione “Salute e Vita”, facendo anche affidamento al bagaglio di esperienza acquisita in questo settore, risultano i legali maggiormente attendibili in riferimento all’importanza e alla delicatezza della causa in oggetto.
Il caso delle Fonderie Pisano è approdato anche alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo proprio grazie all’intervento del comitato “Salute e vita” che si è fatto promotore, depositando il ricorso di un gruppo di residenti di Salerno e della Valle dell’Irno in cui si denuncia la violazione – da parte dello Stato italiano – degli obblighi di protezione della vita e della salute in relazione all’inquinamento prodotto dalle Fonderie.
Una battaglia, quindi, non solo giudiziaria, ma anche di tutela dei diritti della salute dei cittadini, che il Comune di Pellezzano intende affrontare in prima linea per accertare eventuali danni all’ambiente.
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