Si sedette dalla parte del torto, ci stava bene.
Slacciò i lacci di una scarpa, perse un bottone, l’occasione per tacere.
Non tacque.
Maledisse la pioggia perché non c’era.
Raccolse due gocce dal selciato.
Rubò dal vento, foglie secche e semi morti.
Non attese.
Ed era già buio.
Colpì con una carezza.
Non più volte, una.
Colpì perché voleva bene.
E lo diceva, con voce lieve.
Colpì perché era presente e aveva tra le dita, una ferita. Assente.
Si colpì il petto “Ho colpa”.
Fu perdonato.
Sembrava strisciasse a terra in cerca di un palco per il suo teatro.
L’ altro era venuto meno.
Lui già lontano.
Fatima Mutarelli
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