La prima ha avviato processi di mobilità intra ed extra regionale per infermieri e gli operatori socio sanitari ma che allo stato sono enormemente rallentati dalle mancate autorizzazioni da parte delle aziende di provenienza degli operatori, la seconda invece non ha ancora provveduto a prorogare i contratti a tempo determinati in scadenza il 31 dicembre prossimo, nonostante si prevede che centinaia di persone alla fine dell’anno saranno
messi in quiescenza. Il paradosso è che nell’Azienda ospedaliera questi operatori sono costretti a usufruire delle ferie, senza una chiara disposizione da parte della direzione strategica, per cui si aggrava la carenza di personale, mettendo a rischio ulteriormente la qualità e quantità delle prestazioni. Con le note inoltrate in questi giorni, abbiamo sollecitato a prorogare i contratti, a reclutare a tempo determinato nelle more
dell’adeguamento degli organici al fabbisogno assistenziale, ad autorizzare lo sblocco delle istanze pervenute a tutela della maternità e paternità ma soprattutto a dare un segnale di contro tendenza rispetto alle modalità messe in campo fino ad ora di totale assunzione di responsabilità su processi troppo importanti per garantire i livelli essenziali di assistenza e la qualità delle prestazioni.”