Gli immobili erano nella disponibilità di due coniugi, originari dei Paesi vesuviani: gli investigatori sono convinti che costituiscano l’investimento di una rilevante evasione fiscale.
Le indagini di polizia giudiziaria, condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Scafati, hanno avuto origine da una verifica fiscale eseguita nei confronti di una società dedita alla commercializzazione di prodotti informatici e hanno consentito di individuare un complesso meccanismo di frode all’IVA, realizzato attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Il successivo sviluppo di tali risultanze investigative – condotto attraverso l’esame delle
movimentazioni sui conti correnti bancari riconducibili alla società – ha permesso alle Fiamme Gialle di identificare ulteriori due società immobiliari, con sede a San Marino, le quali, così come accertato anche a seguito di attività rogatoriale disposta dall’Autorità Giudiziaria ed eseguita direttamente dai Finanzieri nel territorio della Repubblica del Titano, costituivano il terminale dei proventi dell’evasione.
Entrambe le compagini avevano un fittizio domicilio fiscale in Italia, a San Giuseppe Vesuviano, presso lo studio di un commercialista, allo scopo di schermare e rendere più difficoltoso l’accertamento dell’identità dei reali proprietari.
Gli elementi investigativi raccolti hanno consentito a questa Procura di richiedere l’emissione del provvedimento ablativo, relativamente al prestigioso complesso immobiliare ed all’annesso terreno di oltre 4.700 mq. Il decreto è stato notificato a sette soggetti, alcuni dei quali ancora oggi residenti a San Marino: si tratta di coloro che hanno posto in essere, a vario titolo, le condotte riciclative oggetto di contestazione.
L’esecuzione del provvedimento conferma l’impegno dell’Autorità Giudiziaria Nolana e della
Guardia di Finanza di Salerno nel contrastare con misure efficaci ogni forma di illecito
arricchimento patrimoniale realizzato anche attraverso la commissione di reati tributari.