I sindacati provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil fanno chiarezza sulla situazione che riguarda i lavoratori de La Doria dopo la chiusura dello stabilimento di Acerra e la ricollocazione dei 67 operai del sito napoletano negli stabilimenti salernitani di Angri, Sarno e Fisciano.
“Si fa luce su alcune dichiarazioni fatte nei giorni scorsi da altre sigle sindacali che non hanno rappresentanza all’interno dell’azienda” hanno spiegato Peppe Baldassare della Fai Cisl, Aniello Paragallo della Flai Cgil e Ciro Marino e Alfonso Astarita della Uila Uil. “Nonostante la nostra contrarietà alla chiusura del sito di Acerra, nessuna maestranza si è trovata ad oggi con un’ora di lavoro in meno da effettuare.
Certo se una serie di soggetti esterni alle dinamiche aziendali non avessero illuso i lavoratori, in una fase molto complessa, forse si sarebbe potuto portare un risultato, seppur momentaneo, più proficuo da un punto di vista economico.
Parliamo di una delle poche aziende sindacalizzate del settore che sul fronte delle relazioni con le parti sociali ha sempre mostrato correttezza nel rispetto degli interessi che ciascuna rappresenta, la dimostrazione che a breve, se viene accettata dai lavoratori, si firmerà l’accordo di contrattazione di secondo livello”.
Per i sindacati, dunque, i timori e i dubbi sollevati da sigle autonome in modo pretestuoso, solo magari per fare qualche iscritto, sono prive di fondamento e contribuiscono solo a non dare serenità ai lavoratori.
“I trasferimenti a Parma sono stati fatti su base volontaria dei lavoratori. Chi ha detto si ha fatto una scelta di vita prima ancora che professionale, nessuno è stato trasferito senza il suo consenso. I lavoratori di Acerra, delusi, purtroppo dalla chiusura del sito, sostengono una trasferta quotidiana in media di 60 chilometri e da parte nostra c’è tutta la volontà a puntare sulla loro integrazione nei siti salernitani”, hanno concluso Baldassarre, Marino, Paragallo e Astarita.