Se la difesa a tre è stata praticamente una costante e l’attacco con due “torri” sembra essere una priorità in casa granata, l’assetto del centrocampo spesso e volentieri ha subito variazioni. I granata hanno giocato quasi sempre con un uomo davanti alla difesa (Di Tacchio) e due mezzali. In una sola cirscostanza, mister Colantuono ha utilizzato il 4-3-1-2, e quindi il centrocampo si è schierato a rombo, ma poi per questioni legate principalmente a logiche d’equilibrio, questo schema è stato accantonato, in favore di moduli più “accorti”.
In alcuni casi, soprattutto di recente, allo schieramento “base”, mister Colantuono ha preferito quello che prevede l’utilizzo di un elemento di qualità nel terzetto di centrocampo e, solo di rado, quello che prevede l’impiego di due mastini a coprire le spalle ad un trequartista “puro”.
Per lo più, però, anche agli uomini di maggior fantastia (come alle stesse punte) il trainer granata sta chiedendo grande disponibilità al sacrificio in fase di non possesso.
Tra i centrocampisti, il più utilizzato fino a questo momento è Di Tacchio, sempre in campo nelle 12 partite disputate, per un totale di 1010 minuti (di più ne ha collezionati solo Micai, che è a quota 1080). Colantuono ha riposto fin qui grande fiducia in Castiglia, quinto nella classifica in termini di minuti trascorsi in campo (802). E’ a quota 510 Akpa Akpro, frenato nell’ultimo mese da qualche problemino fisico di troppo. Dopo un avvio in sordina, Mazzarani ha raggiunto quota 332 minuti in campo (distribuiti nelle 4 partite in cui è stato chiamato in causa).
Più presenze (7) ma meno minuti giocati (302) per Di Gennaro, che ha già collezionato due malanni muscolari, a causa dei quali ha dovuto lasciare il campo tra primo e secondo tempo. Non raggiungono i 300 minuti di impiego Odjer (282 in 6 apparizioni) e Palumbo (92 minuti in 4 partite).