L’imputato rischiava fino a 8 anni di reclusione, ma la richiesta dell’accusa è stata dimezzata dalla decisione del giudice che non ha ravvisato gli estremi per contestare anche il reato più grave. Nel frattempo, l’avvocato che assiste l’imputato, ha già preannunciato l’intenzione di fare ricorso. L’imputato, finito inizialmente in carcere a Monza, è stato trasferito poi agli arresti domiciliari. I fatti, stando alla ricostruzione della Procura di Salerno,sarebbero avvenuti tra febbraio e marzo del 2017.