I ricercatori si sono concentrati sulle persone sopravvissute a un arresto cardiaco: anche nei momenti in cui il cuore non batteva, questi soggetti ricrdavano perfettamente ciò che era successo attorno a loro.
Il dottor Sam Parnia, coordinatore dello studio, ha spiegato, secondo quanto riporta il Messaggero, che chi ha avuto un arresto cardiaco riusciva, successivamente, a descrivere perfettamente cosa stavano facendo i medici in quel momento e ricordava le loro conversazioni.
La presenza di questo meccanismo dimostrerebbe che, anche in assenza del battito cardiaco, il nostro cervello continua a funzionare: ciò sinificherebbe che una persona dichiarata morta sarebbe in grado di rendersi conto di essere deceduta, di sentire i dottori confermarne la morte e i familiari piangere. Il funzionamento del cervello da quando il cuore si ferma avrebbe un tempo limitato, ma sufficiente per dare la consapevolezza di non essere più in vita.
Fonte IlGiornale.it
porco cane…..che fregatura
fregatura ?!!!? E’ UNA TRAGEDIA IMMANE,UNA SCIAGURA GROTTESCA
E poi ti trovi al governo persone a cui il cervello non funziona nemmeno da vivi…
che tristezza!
Mai sentito parlare di NDE ?