Verrà votato il comitato di presidenza, l’organo di governo ristretto: oltre a Gravina ci sarà un rappresentante della Lega di A (Lotito), il presidente della Lega C, Ghirelli, appena eletto ma già molto attivo, e uno fra Tommasi (sindacato calciatori) e Berretta (assoallenatori).
Inoltre verranno formate le cinque commissioni che dovranno lavorare, e in fretta, sul programma: per ora è stata istituita solo quella della giustizia sportiva, presieduta da Cosimo Sibilia, vicepresidente vicario della Figc e leader della Lega Dilettanti. Per quanto riguarda invece il Club Italia, che sarà strutturato come una vera società di calcio, la decisione sarà presa nel successivo consiglio federale, probabilmente il 17 dicembre.
Il presidente comunque sarà Gravina, il direttore generale Gianni Grazioli che non lascerà di certo il sindacato calciatori, mentre nel cda dovrebbero trovare spazio Perrotta, Ulivieri e forse Gianni Rivera che lascerà la presidenza del settore tecnico a Demetrio Albertini. Il settore giovanile e scolastico invece resterà nelle mani di Vito Tisci, che ha già avviato un importante lavoro sul territorio.
Oggi, inoltre, saranno fissate le linee guida delle licenze nazionali 2019-2020: e questo è un argomento importante e delicato, si vogliono dare certezze per le iscrizioni ai campionati dopo il caos di questa estate fra ridicole fidejussioni e ricorsi in serie. Caos che ha ancora strascichi nel corso della stagione: in serie C vanno ripristinati i diritti violati a molti club, tenuti in ballo per mesi. Chi non è in regola e non paga gli stipendi non può tenere campionati in ostaggio per alcuni mesi fra ricorsi a tribunali vari.
Non si sa ancora come sarà la serie B il prossimo anno: ora è a 19, nel suo programma Gravina parlava di 20 squadre, la C intanto chiede 7 promozioni… Un problema che prima o poi dovrà pur essere risolto. Le linee guida saranno pronte entro fine anno, proprio per evitare che si ripetano certi fenomeni poco allegri. La riforma dei campionati è basilare, Gravina ha promesso di venirne a capo nel suo mandato che scade fra due anni.
L’ex presidente Figc, Carlo Tavecchio, intanto è intervenuto sull’argomento: “Io ho lasciato nel cassetto un progetto ideale: Serie A con 18 squadre, Serie B con 20 e due gironi da 20 squadre ciascuno di Serie C, quindi il resto a fare da cuscinetto con l’Interregionale.
Non ci devono essere più di 70 club nei professionisti. Guardate all’estero come sono strutturati i campionati professionistici: basterebbe copiare”.Non sempre è facile copiare e Tavecchio lo sa bene perché, per anni, ha cercato di fare scendere la serie A a 18 squadre ma ha trovato resistenze insormontabili.
Fonte Repubblica.it