Il Parlamentare azzurro ha chiesto anche “quali iniziative si intende assumere per aiutare le imprese del settore, colpite dagli eventi atmosferici delle settimane scorse”.
Per l’On Casciello “è ormai improcrastinabile l’attuazione di un piano nazionale per la protezione delle coste e per la difesa del suolo, finanziato con risorse adeguate a mettere in sicurezza il nostro fragile territorio e le nostre coste; è, altresì, necessaria una riforma delle concessioni demaniali che restituisca un adeguato orizzonte temporale, al fine di consentire i necessari investimenti alle imprese del settore che rappresentano un fondamentale indotto in termini occupazionali ed economici”.
L’iniziativa parlamentare considera l’ondata di maltempo che si è abbattuta nelle scorse settimane su molte regioni del nostro Paese e che ha provocato, oltre alla morte di tante persone, anche danni enormi alle infrastrutture, agli immobili e al patrimonio naturale.
“Buona parte dei litorali interessati dal maltempo – si legge nell’interrogazione – e dalla forza del mare hanno subito danni alle dighe, ai pontili, alle scogliere di protezione; è molto grave il bilancio delle mareggiate che hanno distrutto, tra l’altro, le strutture balneari che si trovano fronte mare. Un rischio che è sempre stato presente, ma che negli ultimi anni si è particolarmente aggravato anche in conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, che determinano un aumento della violenza dei fenomeni meteorologici”.
Il Deputato di Forza Italia ricorda anche che “in queste settimane gli operatori del settore e le associazioni balneari si sono mobilitate rivolgendo un appello al Presidente del Consiglio, denunciando la forza devastante della natura su aziende già martoriate da una condizione di assoluta precarietà e incertezza normativa, a causa della scelta ingiusta e scellerata di applicare la direttiva Bolkestein a un settore che andrebbe escluso per ragioni giuridiche economiche e sociali”, e dichiarando: è proprio questa attuale assurda condizione di aziende a termine (in quanto le concessioni demaniali sono tutte a scadenza il prossimo 31 dicembre 2020), che impedisce, per le numerosissime aziende colpite, ogni possibilità di investimento per il ripristino della loro funzionalità.
Per molte spiagge è persino a rischio l’attività nella prossima stagione estiva. Non chiediamo soldi pubblici ma solo tempo per poter continuare a essere il “fiore all’occhiello” del turismo del nostro Paese e per poter continuare a svolgere il nostro lavoro”.