prassi e percorsi davvero efficaci”.
Così Francesco Napoli, Presidente Arcigay Salerno, si è espresso ieri nel corso dell’incontro “HIV/ITS: esperienze e prospettive” tenutosi al polo di medicina dell’Università di Salerno in cui è stato annunciato un accordo di rete ed un protocollo operativo tra ASL Salerno ed Arcigay Salerno relativamente alle azioni di prevenzione delle infezioni a trasmissione sessuale ed agli interventi di contrasto al bullismo omotransfobico.
“E’ per noi segno di un grande riconoscimento essere inclusi nei soggetti che collaborano con il servizio pubblico in materia di prevenzione sanitaria e di contrasto al bullismo – ha proseguito Napoli. Da quaranta anni Arcigay lotta e opera per la prevenzione delle infezioni a trasmissione sessuale, non solo HIV/AIDS”.
“Siamo infatti costantemente impegnati nella ricerca di strumenti e percorsi di prevenzione, ma anche di contrasto allo stigma che vivono le persone sieropositive e nelle difficoltà di accesso ai servizi ed alle cure. Così come siamo impegnati da sempre nel contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle persone gay, lesbiche, trans e bisex”.
Questa collaborazione – ha poi concluso il presidente di Arcigay Salerno – viene da un percorso iniziato insieme in occasione del Pride dello scorso anno e da precedenti collaborazioni con il servizio InformAIDS e siamo sicuri che sarà una relazione più stretta e più fattiva. Abbiamo già in mente delle azioni concrete da portare avanti nei prossimi mesi. Siamo fiduciosi che potremo dare un contributo importante al miglioramento della qualità della vita delle ragazze e dei ragazzi della nostra provincia”.
La collaborazione è stata sancita all’interno del catalogo dei servizi di prevenzione dell’ASL Salerno per il 2019, presentato lo scorso 29 novembre presso il Salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino, dove si la dirigente Zampetti che il dirigente Della Porta avevano sottolineato la scelta di dare priorità alla prevenzione come scelta di tutela del benessere di ciascuno e della salute pubblica prima ancora che alla cura come soluzione a condizioni di fragilità e criticità.
In questo quadro si iscrivono le scelte aziendali relative agli interventi nelle scuole, oltre ventimila ragazze e ragazzi incontrati nell’anno 2018, ed agli interventi di riorganizzazione dei servizi ed il potenziamento dell’area aziendale di riferimento.