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Colpo ai blindati: rapina da 2 milioni di euro, è caccia ai banditi

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Accento pugliese è quello che ha colpito tutti coloro che hanno avuto contatti con i malviventi. Una ventina di persone circa hanno visto da vicino i ladri che ieri mattina volevano diventare milionari. Hanno parlato con tre o quattro automobilisti a cui hanno preso le vetture e con le guardie giurate della Cosmopol. Poche parole: «Fate quel che diciamo, dateci le chiavi, non vi facciamo niente». Ma hanno anche dimostrato di essere esperti rapinatori, in grado di mantenere la freddezza del caso quando si sono trovati davanti agli imprevisti ed alle forze dell’ordine.

IL BOTTINO

2 milioni di euro, tanto hanno portato via i rapinatori che martedì mattina hanno assaltato, sul raccordo Avellino-Salerno, due portavalori della Cosmopol. Una banda di venti persone, incappucciate e con armi in pugno, che prima ha dato fuoco ad alcuni mezzi, poi si è impossessata delle vetture degli automobilisti. A rompere il loro piano è stato un carabiniere che ha aperto il fuoco e li ha messi in fuga. Nel frattempo è giunta una pattuglia della Polstrada e dall’altra carreggiata è iniziato un altro conflitto a fuoco.

Spari, urla e terrore, ripresi dai cellulari. Per fortuna nessun ferito. Fino a tarda sera il raccordo Salerno-Avellino è rimasto chiuso per eseguire i rilievi. Le indagini sono affidate ai carabinieri del comando provinciale di Avellino, agli ordini dal colonnello Massimo Cagnazzo, in collaborazione con agli agenti dalla polizia stradale. A coordinare il lavoro investigativo è il Procuratore Rosario Cantelmo.

L’azione lascia ipotizzare che si tratti di una banda specializzata in questo tipo di colpi. Nell’ottobre del 2017 la Polizia sgominò un’associazione criminale transnazionale che rapinava furgoni porta valori. La banda era composta da 19 uomini, tre dell’agronocerino sarnese, poi foggiani, napoletani ed albanesi. Le rapine, cinque quelle contestate, due messe a segno nel salernitano, una agli scavi di Pompei, una a Foggia ed una ad Avellino, servivano per finanziare il colpo della vita, che proprio in quei giorni era previsto Germania.

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