‘Ndrangheta, 90 arresti: c’è anche un 48enne salernitano
redazione
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Un blitz che parte in contemporanea in quattro Paesi diversi. Manette che scattano nella Locride, come in Germania, Olanda e Belgio, mentre altri colleghi operano in diversi paesi dell’America Latina, per 90 arresti. È questo il risultato della maxioperazione internazionale, per l’Italia coordinata dalla Dna e dalla Dda di Reggio Calabria, scaturita da un’inchiesta europea sviluppata in ambito Eurojust. Per la prima volta, un vero e proprio team europeo di inquirenti e investigatori di Paesi diversi, il Joint investigation team, ha lavorato gomito a gomito per tracciare un percorso d’indagine comune, con un obiettivo comune: colpire la ‘ndrangheta e le reti di supporto che in tutta Europa hanno permesso non solo di importare droga, smistarla e reinvestirne i profitti. Un affare delle storiche famiglia della Locride, con i Pelle- Vottari da fare registi e i Ietto di Natile e gli Ursino di Gioiosa a supporto. Una trentina, secondo le prime indiscrezioni, gli arresti nella Locride.
Nella rete creata dai clan della Jonica sarebbero stati coinvolti non solo calabresi, ma anche capi e gregari di organizzazioni criminali dei diversi Paesi in cui la ‘ndrangheta ha gestito traffici e affari. Fra loro, anche una piccola organizzazione turca specializzata nella realizzazione di doppifondi su auto e camion per occultare la droga e facilitarne il trasporto attraverso i diversi Stati dell’Ue.
Per quanto concerne l’Italia, l’ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria ha emesso tre distinte ordinanze di custodia cautelare disponendo la misura cautelare della custodia in carcere e degli arresti domiciliari nei confronti dei seguenti 70 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, associazione mafiosa, riciclaggio, fittizia intestazione di beni ed altri reati, aggravati dalle modalità mafiose: