A deciderlo il gip del tribunale di Salerno Piero Indinnimeo in base a quanto affermato, nel corso dell’incidente probatorio, dalle presunte vittime degli indagati che hanno ridimensionato la condotta dei due parcheggiatori negando di essere stati costretti con la forza a versare l’obolo. Si tratta di Antonio Fuoco e Vincenzo Giordano come scrive il Mattino oggi in edicola.
I due si dividevano l’area di sosta al lungomare Colombo. A loro carico è però rimasto in piedi solo un tentativo di estorsione: per questo motivo la loro condotta può essere definita occasionale tale da non giustificare più la misura cautelare.
Fuoco era balzato agli onori della cronaca anche per un’altra vicenda. L’uomo è infatti accusato di aver ucciso a calci la sua cagnetta Chicca di appena 6 mesi