Le segreterie nazionali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil hanno proclamato per lunedì prossimo lo sciopero generale dei lavoratori della categoria. Si tratta di una mobilitazione di otto ore per scongiurare gli effetti dell’applicazione dell’articolo 177 relativo al codice degli appalti, la riforma del servizio idrico integrato e l’esclusione della geotermia convenzionale dalle fonti di energia rinnovabili, applicazioni che andrebbero ad impattare su un’enorme platea di lavoratori.
“Sappiamo tutti che il decreto Bersani e la legislazione successiva hanno attribuito, fino al 2030, l’attività di distribuzione di energia elettrica per la stragrande maggioranza del territorio nazionale a e-distribuzione.
La nuova norma e la relativa interpretazione del consiglio di stato obbligano invece la cessione a terzi dell’80% di attività con uomini e mezzi”, ha detto Pietro Pernetti, segretario generale della Flaei Cisl Salerno.
Una situazione che, secondo Pernetti, potrebbe portare a conseguenze per i livelli occupazionali anche nel Salernitano. Quali imprese avranno la solidità economico-finanziaria e le competenze professionali di e-distribuzione? Che cosa accadrà alla qualità del servizio elettrico?
Che ne sarà dei lavoratori? Così si ritorna al periodo ante-Enel. La clausola sociale l’abbiamo già sperimentata nella produzione e sappiamo come è andata. L’applicazione al settore elettrico della nuova normativa è una svista governativa in odore di incostituzionalità. Mi accordo pertanto all’appello dei segretari nazionali, affinché i parlamentari possano analizzare l’impatto enorme che questa cosa avrebbe sul mercato del lavoro provinciale.
A rischio ci sono 200 posti di lavoro nel Salernitano, poiché la cosa interesserà lavoratori che poi dovrebbero passare con ditte esterne al mondo Enel. Non parliamo poi delle ripercussioni sul servizio soprattutto per le aree interne di Cilento, Alto Sele, Vallo di Diano e zona a nord della provincia. Molti rischiano di restare al buio per diverse ore”.
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