Lancia l’allarme Carlo Signorelli, past president della Società italiana di igiene e medicina preventiva: «Il problema nasce dal fatto che le Asl hanno fatto ordini prudenti, basati sui dati dello scorso anno, per non avere poi delle giacenze. A questo si aggiunge che le aziende non sono elastiche nello spostamento delle scorte tra un paese e un altro e, probabilmente, anche una maggiore richiesta da parte della popolazione». Situazione critica in Campania. Ed è solo l’ultimo monito.
A intervenire anche i professionisti della Società italiana di medicina generale. E, per primo, già il 30 novembre, il segretario della Federazione dei medici di medicina generale, Silvestro Scotti, che parla di un’adesione senza precedenti tra la popolazione. «Di certo, oltre il 50 per cento», certifica Maria Triassi, docente di Igiene della Federico II e responsabile regionale dei programmi di vaccinazione.
Scotti aggiunge: «La campagna no-vax, radicalizzando lo scontro, è servita più a spingere la profilassi che non a evitarla: le scorte sono state consumate nel giro di trenta giorni». In particolare, a Napoli «le dosi sono state consegnate il 7 novembre ed esaurite già a fine mese».
Fonte IlMattino