«Caro Matteo Salvini, pensa a fare il ministro dell’Interno e non il professore di filosofia teoretica: era così complicato mandare in Brasile 5 agenti dei servizi segreti a sorvegliare quel criminale di Cesare Battisti, come si fa con i mafiosi, per impedirne la fuga?», ha attaccato ieri il governatore della Campania, convinto che Salvini abbia fatto male il proprio lavoro nel non far sorvegliare quel “detenuto-latitante” da ormai troppi anni.
Va detto che la responsabilità negli anni passati del non aver insistito col Brasile per ottenere l’estradizione non può per tempistiche e presenza al Governo essere imputata “solo” alla Lega: lo ricorda, in qualche modo, anche il segretario Salvini intervistato a Milano da Rai News24, «invece che stare in famiglia, Cesare Battisti doveva passare i suoi anni in galera, lo stiamo cercando (come non hanno fatto in passato altri colleghi) e speriamo che tramite le autorità brasiliane possiamo trovarlo e riportarlo al più presto in Italia».