La girata di Pasciuti, giunta al termine di un’azione insistita dei padroni di casa, che hanno tenuto il pallino del gioco per più di un minuto, schiacciando i granata nella loro metà campo, è stata come un cazzotto in pieno volto per il team di mister Colantuono. Dopo le due sconfitte in fila rimediate contro Cittadella e Brescia, la Salernitana si è letteralmente bloccata, con la paura che ha tagliato le gambe a Schiavi e soci, fiaccandone la resistenza, azzerandone le già povere idee.
Il ritorno al 3-5-2 “sporco”, per la presenza di un elemento in grado di “galleggiare” tra le linee come Mazzarani non è bastato per dare solidità al team caro a Lotito e Mezzaroma, che continua ad incassare reti in maniera sistematica: al Cabassi i granata hanno subito gol a difesa schierata, sugli sviluppi di un calcio d’angolo (quantomeno sospetta la posizione di Concas sul colpo di testa di Sabbione) e poi in contropiede dopo la solita palla persa. Tre perle che vanno ad aggiungersi alla galleria degli orrori che sembra non aver mai fine.
C’è da dire che i cambi effettuati da Colantuono, con Rosina subentrato a Mazzarani e Bocalon al posto dell’ectoplasma Jallow, una minima scossa l’avevano prodotta: ma, sul 2-0, la Salernitana non è stata neanche fortunata, visto che ha trovato sulla propria strada un Piscitelli ispiratissimo, capace di impedire ai granata di accorciare le distanze prima con Vitale e poi con lo stesso Rosina. Se, però, per 60 e passa minuti i più pericolosi nelle file della Salernitana sono risultati ancora una volta Di Tacchio e Casasola, qualcosa che non quadra c’è.
E non è un caso che proprio l’argentino, dopo il gol di Vano per il 3-0 in favore del Carpi, abbia avuto il merito di riaprire la contesa su un corner ben calciato da Vitale, a differenza di Gigliotti che ne ha sbagliati a ripetizione. Rosina ha confermato di essersi ritrovato, ribadendo in rete di testa da distanza ravvicinata una spizzicata (forse involontaria) di Djuric. Sempre di testa, Bocalon in extremis non è riuscito ad imprimere forza al pallone sull’ennesimo traversone di Casasola, lasciando incompiuto il tentativo di rimonta dei campani.