“Io sono qui – ha detto – ormai da quasi 9 anni; sono stati per me anni stupendi. Sono venuto qui a Salerno non perché mi avevano mandato a fare una specie di commissario ma perché il mio tempo a Roma si era compiuto. Salerno, in quel periodo, era l’unica diocesi dove potevo prestare il mio servizio. Sono stati per me anni intensi, esaltanti, almeno come vescovo. Devo dire che vivevo un tempo molto bello e con molto entusiasmo. Stavamo programmando la visita pastorale che riassumesse in sé il senso dell’essere pastore. Ho girato molto in questi anni le parrocchie dove sono stato in tutte più di una volta. Ma si sa, l’uomo progetta ma Dio dispone”.
Ma il Vescovo spiega anche la situazione di salute che lo ha portato ad assumere la decisione dell’addio. “Si sono manifestati – ha spiegato Moretti – problemi di salute e in particolare la sindrome di Ménière con crisi ingestibili di vertigini. In quel momento ero completamente inabile. L’incertezza era sovrana. Sono riuscito, attraverso l’intervento chirurgico, ad eliminare le crisi più acute ma sono rimasti alcuni effetti collaterali che penalizzano gli impegni delle giornate e della vita”.
“Quando, ad esempio, celebro messa ho bisogno di appoggi – riporta il sito de IlCorrierino.com – Questo ha portato un ridimensionamento significativo nel seguire gli impegni della Diocesi. Di fronte ad una diocesi con grandi potenzialità, straordinarie opportunità e grandi esigenze, il fatto di misurarmi con limiti concreti e reali mi ha portato a questa decisione. Nessuno mi avrebbe chiesto di lasciare. Ho maturato però la convinzione che poi è diventata decisione, non facile, certo, ma serena e responsabile”.
“Era presente in me l’ispirazione di Benedetto XVI. Il 1 novembre ho scritto una lettera al Papa dove presentavo la mia condizione e lui mi ha risposto che accettava le mie dimissioni e mi chiedeva di rimanere in servizio pieno fino alla nomina del successore. Sono pienamente vescovo di Salerno a tutti gli effetti. Si mette così in movimento la macchina per cercare il successore”.
Sul futuro, Moretti ha detto: “Non ho fatto progetti per il futuro. Penso di rimanere qui. Mi sento ormai della chiesa salernitana nonostante qualcuno dicesse che ero di passaggio.
Senza dar fastidio ad altri, vorrei sistemarmi con altri sacerdoti in qualche parrocchia. Per me è stata ed è un avventura straordinaria. Salerno. La Diocesi è diventata la mia chiesa e la mia vita. Penso di essere uno dei vescovi più stanziali. Mi sono allontanato solo quando era necessario. Ho girato molto ma all’interno della Diocesi. Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato con me”.
Alla domanda se avesse vissuto in città momenti difficili ha spiegato: “Il problema non sono le difficoltà ma come si gestiscono, come le vivi. La difficoltà se la vivi bene diventa un’opportunità. A me sembra che anche le difficoltà che abbiamo incontrato qui sono diventate opportunità per crescere, far crescere la consapevolezza e la coscienza di essere chiesa. Ho cercato semplicemente di vivere il cammino della Chiesa. Anche nei momenti di contrasto, di vedute diverse non ho mai portato avanti idee mie. Ho cercato sempre di far vivere l’esperienza della Chiesa”.
Fonte IlCorrierino.com