Sappiamo che il contributo determinante è stato quello messo in campo dall’attuale commissario straordinario dell’Asl Salerno, Mario Iervolino, che ha documentato senza tema di smentita che la analisi a base della irragionevole chiusura dei punti nascita era errata poiché le attività e la professionalità messa in campo dagli operatori delle strutture ospedaliere interessate era encomiabile e sottostimata”.
Un’azione a cui i sindacati ora si aspettano un seguito: “Nel rapporto tra parti e complicanze, parti e personale medico ma soprattutto tra diritto alla maternità e oneri per sostenerla in zone disagiate e purtroppo da troppo tempo abbandonate da politiche scellerate e poco attente ai bisogni della gente.
Il riconoscimento della necessità di prevedere i presidi di sapri e Polla quali Dipartimenti d’emergenza e accettazione, di primo livello apre uno scenario non solo di valorizzazione di strutte dimenticate nei piani di riordino della rete ospedaliera, ma impone che tutti gli attori si assumano la responsabilità di potenziare le strutture con investimenti concreti di risorse sia economiche ma soprattutto umane”, hanno concluso Addesso, Antonacchio e Conte.
“La decisione assunta mostra che quando le comunità decidono di riprendere in mano il proprio futuro alla fine riescono a fare in modo che la buona politica prevalga e di questo tutti coloro che hanno seriamente contribuito possono andarne fieri”.