Solo colpa dei risultati o c’è dell’altro? Ad oggi sembra più facile vincere al superenalotto che restare incollati alla panchina granata per due anni di fila. Il primo cambio nel 2012 quando Perrone, il mister del Salerno Calcio non venne riconfermato per puntare sul salernitano Galderisi. Tre partite e Galderisi venne esonerato con richiamo di Perrone alla guida dei granata.
Nel 2013 – 2014 in prima divisione i cambi in panchina furono tre: inizialmente Sanderra per Perrone prima dell’inizio in campionato, poi stesso destino ma a parti invertite dopo un paio di mesi e infine spazio all’arrivo di Gregucci. A fine stagione le strade di Gregucci e della Salernitana si divisero ed il club granata puntò su Mario Somma. Altra esperienza negativa e naufragata all’alba del campionato con l’avvento di Menichini che raggiunse la serie B ma senza ottenere la riconferma.
Al suo posto Torrente fino a gennaio quando la società richiamò in gran fretta Menichini che riuscì ai play out a salvare la Salernitana. Risultato centrato ma niente riconferma ed ecco nel 2016 -2017 l’arrivo di Giuseppe Sannino che a dicembre lasciò la panchina a Bollini. Stessa sorte per l’ex Lazio che l’anno seguente venne rimpiazzato da Colantuono. Un anno dopo quel momento la Salernitana è punto e a capo confermando che quella granata è una panchina rovente
No rovente …è una presa x culo della società, noi siamo il “vivaio o il parcheggio della Lazio”.
Meglio in C con una vera società che in B senza dignità!
Secondi a nessuno
Ma il DS non paga mai?
13 allenatori? Quando si dice la programmazione. ……