Qui, è prevista la nascita di un complesso polifunzionale– un fronte commerciale di circa 200 metri lineari lungo via Parmenide – che ospita spazi abitativi, commerciali e culturali, realizzato integrando archeologia industriale, architettura contemporanea, paesaggio e contesto urbanistico.
«Abbiamo lavorato sulla ricostruzione di un’area fulcro del quartiere, disegnando i suoi pieni e i suoi vuoti nel rispetto della scala urbana esistente, progettando un fronte architettonico sull’asse di Via Parmenide e la connessione con la quota di Via Picenza – dichiara l’architetto Aversa – Il progetto vuole ricucire aree sconnesse, tessuti urbani diversi e porre l’architettura al centro di un sistema di flussi, attraversamenti, soste che favoriscano la vita del quartiere. L’obiettivo è restituire un luogo identitario alla città, un landmark dell’area residenziale emergente»
Segno distintivo del progetto è la continuità del vecchio edificio con il nuovo: il mulino Amato sembrava prevedere già nella sua progettazione originaria una futura conversione ad uso diverso, e per questo oggi diventa il fulcro di un intervento connotato da numerosi riferimenti volumetrici e linguistici all’archeologia industriale esistente.
L’intervento del Molino Nuovo è impegnato anche sul fronte di un’importante connessione di aree urbane differenti: il quartiere residenziale di Mariconda, l’area a sud di Via Parmenide e infine il quartiere di Mercatello che vede in Via Parmenide un proseguimento potenziale dell’asse commerciale della città.