Le verifiche sono state condotte in numerosi comuni della provincia ed hanno riguardato in particolare i prodotti ittici, le specie ittiche in via di estinzione tutelate dalla convenzione di Washington in particolare il dattero di mare (lithofhaga lithofhaga) e l’anguilla europea (Anguilla anguilla) ed in taluni casi anche i tipici prodotti dolciari “natalizi”. Numerosi i casi di irregolarità accertati e per i quali i militari hanno proceduto ad elevare 27 sanzioni amministrative, per un totale di 40.500 euro, sequestrati circa 400 kg di pesce di diversa tipologia e 20 kg di prodotti di pasticceria del tipo “panettoni artigianali”.
E’ utile ricordare che per la commercializzazione e quindi l’acquisto consapevole di prodotti alimentari ed in particolari di prodotti ittici, è prescritto dalla normativa comunitaria e nazionale, che per ogni tipologia di prodotto siano riportate le informazioni che riguardano il nome commerciale e scientifico della specie, il metodo di produzione ovvero se pescato o allevato, il sistema di pesca, la zona di provenienza e se il prodotto è decongelato. Ed ancora, val la pena ricordare che la mancata tracciabilità dell’alimento non è garanzia di salubrità in quanto non consente di risalire alle condizioni di produzione dell’alimento stesso: il mancato rispetto della tracciabilità non permette, quindi, di valutare la sicurezza dei prodotti.
Nel corso dei controlli sono stati rinvenuti e sequestrati anche 45 kg di shoppers illegali.
A tutela del consumatore è opportuno ricordare che i sacchetti monouso biodegradabili e compostabili conformi alla legge che possono essere tranquillamente utilizzati per la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti devono riportare la scritta “biodegradabile e compostabile”, la citazione dello standard europeo “UNI EN 13432:2002” ed il marchio di un ente certificatore.
La legge vieta infatti di commercializzare sacchetti di plastica non rispondenti ai requisiti tecnici del D.M. 18/03/2013, le cui caratteristiche consentono di ridurre drasticamente l’inquinamento da plastica, di migliorare la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti e la produzione di compost di qualità e di agevolare la riconversione dei tradizionali processi produttivi della plastica da fonti fossili.