Così Gigi Vicinanza, sindacalista della Cisal provinciale, interviene sui provvedimenti che hanno portato a due licenziamenti e 10 lettere di contestazione per altrettanti lavoratori dell’azienda partecipata del Comune di Scafati che si occupa di rifiuti e parcheggi. “Partendo dal concetto che i veri fannulloni, al tempo di un lavoro sempre più difficile da trovare, vanno puniti severamente c’è da chiarire che a Scafati si sta creando un clima da inquisizione.
Una società partecipata da un Ente pubblico ha demandato, come apprendo dalle notizie di stampa delle ultime ore, una società investigativa per “spiare” i lavoratori. Che lo faccia un privato è anche comprensibile, ma scusate se penso ancora lo Stato possa fare a meno dello Stato.
L’amministratore unico dell’Acse avrebbe avuto il dovere di denunciare tutto alla magistratura e non affidare compiti di polizia a presunti “007”. Lo Stato non può fare a meno dello Stato e anche se la magistratura, in sede di Tribunale del Lavoro, potrà dare ragione all’azienda certamente questo non è un clima che alimenta serenità”.
Infine, la stoccata per il prefetto Giorgio Manari, capo della triade scafatese. “Dice di essere pronto al dialogo con i sindacati, ma molti colleghi mi dicono che non è così. Inoltre, non prendere posizione su quanto sta accadendo all’Acse, società partecipata al 100% dal Comune di Scafati che lui guida, non è il comportamento che ci si aspetta da un rappresentante dello Stato. La Costituzione, voglio ricordarlo al prefetto, tutela anche i presunti fannulloni che, fino a sentenza definitiva, sono innocenti.
Il dottore Manari invece non parla. Ecco perché chiedo pubblicamente al prefetto di Salerno, Francesco Russo, di valutare se ci siano ancora i presupposti di mantenere questa commissione straordinaria fino alle prossime elezioni che porteranno Scafati ad avere un nuovo sindaco, una nuova Giunta e un nuovo consiglio comunale.
Si eviti di esasperare un clima già difficile. Infine, mi appello ai parlamentari salernitani: il Comune di Scafati è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche per la seconda volta in meno di 30 anni. Non si può subire l’ennesima beffa dallo Stato. Si portino a conoscenza dell’Italia i comportamenti di un prefetto e di alti rappresentanti di questo Paese”.
COMUNICATO UFFICIALE CISAL A FIRMA DI GIGI VICINANZA