E’ la lettera di Samuele, bimbo di appena due anni che vive nel Vallo di Diano ed è affeto una patologia rara: l’oloprosencefalia semilobare. Nella lettera scritta dalla mamma a Babbo Natale c’è l’amarezza per la mancanza delle risorse che gli spettavano dal Piano sociale di zona S10. Quei fondi previsti per bambini speciali come lui.
«Caro Babbo Natale – si legge nella lettera pubblicata su Il Mattino – spiegamelo tu come sia possibile una cosa del genere, sono soldi che a me servono, servono ai miei genitori per pagare la tata che adoro e che aiuta la mia mamma, ad affrontare i tanti viaggi a fare tante cose importanti per lamia salute. Possibile che nessuno mi tuteli?
Speravo nella magia del Natale, speravo che tu caro Babbo Natale riuscissi a far capire a queste persone, che realtà come la mia dovrebbero essere al primo posto, ma non perché io sono più di altri, ma solo perché la disabilità non va in vacanza, e nelmio caso non passa anzi peggiora»
Una situazione molto complessa, tanto che la mamma per 22 volte ha preso l’aereo, perché l’ospedale che segue e aiuta Samuele quando non sta bene è molto distante: il Gaslini. «Quando torno a casa, nel mio piccolo paese non mi sento tanto preso in considerazione. Mi hanno affidato un contributo economico, gestito dal Piano Sociale di zona. Purtroppo non abbiamo capito come viene gestito visto che i pagamenti sono fermi al mese di giugno».
Fonte IlMattino
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