“Dovete tornare nelle strade”, quasi grida una donna all’ex premier Paolo Gentiloni al sit- in. “Torniamo a San Giovanni”, la storica piazza della sinistra, dice un militante. “Dovete svegliarvi” e “Unità” sono altre esortazioni e incoraggiamenti dei manifestanti contro la manovra e il governo ai loro eletti, che si mescolano alla piccola folla. Cartelli e slogan contro M5S e Lega, a un tratto alcuni intonano l’inno italiano. In piazza anche il deputato salernitano Piero De Luca che ha detto: «No ad una manovra di bilancio “contro il popolo”, che aumenta le tasse a famiglie, imprese e volontariato. Taglia gli aumenti delle pensioni. Blocca le assunzioni nella PA. Abbandona il Sud e ruba il futuro ai giovani»
“Ripudiamo lo scontro fisico in Aula, ma siamo nervosi perché alcuni nella maggioranza pensano che il consenso dei cittadini é una dittatura della maggioranza. Qualcuno vuole cambiare la democrazia parlamentare e noi non possiamo permetterlo”. Lo ha detto il deputato Pd Emanuele Fiano al sit-in davanti alla Camera.
Presenti una trentina di deputati dem guidati dal capogruppo Graziano Delrio. Tra gli altri il presidente Pd Matteo Orfini e i candidati alla segreteria Maurizio Martina e Francesco Boccia. Tra i militanti in piazza l’altro candidato Dario Corallo. I manifestanti hanno scandito il coro “Onestà, dove sta?”
“Grazie per essere qui, siamo lì dentro per rappresentare tutti voi. E’ l’inizio di un anno di mobilitazione”, ha detto il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio al sit-in contro la manovra davanti a Montecitorio, che ora raggruppa circa duecento persone. “L’Italia apra gli occhi, Di Maio e Salvini sono come autisti ubriachi che ci portano a sbattere – ha aggiunto-.
Si vergognano di quello che hanno messo nella manovra, per questo vogliono approvarla senza discuterla. C’è il condono fiscale, ad esempio, ci sono più tasse alle imprese e per i pensionati”. Tra i deputati in piazza l’ex premier Paolo Gentiloni, il vicepresidente della Camera Ettore Rosato – che ha ricordato il ricorso del Pd alla Corte costituzionale contro l’iter della manovra – e l’ex ministro dello Sport Luca Lotti.