L’adozione del provvedimento si è resa necessaria a seguito del ritrovamento della Bactrocera dorsalis – questo il nome scientifico del parassita – in due aree circoscritte della Campania (Palma Campania e Nocera Inferiore) grazie all’attività di monitoraggio preventivo coordinata dall’Ufficio Centrale Fitosanitario della Regione Campania nell’ambito dell’Unità Regionale di Coordinamento Fitosanitario, di cui fanno parte anche il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II, il CREA e l’Istituto per la Protezione sostenibile delle piante (IPSP) del CNR con la sezione di Portici.
Si tratta della prima segnalazione per l’Italia e l’Europa di questo organismo non pericoloso per la salute dell’uomo, ma particolarmente dannoso per il comparto ortofrutticolo in quanto in grado di attaccare un gran numero di colture.
L’attenzione della Regione Campania è massima poiché la diffusione del parassita rischia di compromettere le esportazioni di frutta ed ortaggi da tutta l’Italia verso i mercati internazionali, come già comunicato dall’Animal and Plant Health Inspection Service – United States Department of Agriculture (APHIS-USDA) al Ministero per le Politiche Agricole con nota del 17 dicembre scorso.
Intanto il Ministero per le Politiche Agricole ha istituito il 20 dicembre uno specifico gruppo di lavoro coordinato dalla Regione Campania e al quale partecipano i rappresentanti delle regioni Lazio ed Emilia-Romagna, del Crea DC e del Ministero stesso, mentre la Commissione Europea, attraverso il proprio ispettorato Food Veterinary Office, ha preannunciato una visita tecnica conoscitiva in Campania dal 14 al 19 gennaio.
“Stiamo operando in piena sintonia e sinergia con le istituzioni comunitarie e nazionali – dichiara Franco Alfieri, capo della segreteria del Presidente De Luca – A breve vareremo un dettagliato piano d’azione, che si articolerà in una serie di interventi volti ad impedire l’insediamento del nuovo organismo nocivo non solo in altre aree della Campania, ma anche al di fuori dei confini regionali.
Sarà, come di consueto, un lavoro di squadra grazie al coinvolgimento attivo, attraverso l’Unità di Crisi istituita dalla delibera e coordinata dalla nostra Direzione generale per le Politiche agricole, delle varie strutture regionali competenti, del Comando Regione Carabinieri Forestali Campania, del mondo scientifico, delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, delle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli e delle altre filiere interessate nonché del mondo delle professioni, primi fra tutti agronomi, periti agrari e agrotecnici”.
La delibera individua una “zona delimitata” del raggio di 8 Km, pari quindi a 389 kmq, attorno ai due siti di ritrovamento degli adulti della Mosca Orientale della Frutta. Nella zona delimitata ricadono i seguenti comuni:
· Provincia di Avellino: Domicella, Lauro, Marzano di Nola, Moschiano, Pago del Vallo di Lauro, Quindici, Taurano.
· Provincia di Napoli: Boscoreale, Carbonara di Nola, Casamarciano, Liveri, Nola, Ottaviano, Palma Campania, Poggiomarino, San Gennaro Vesuviano, San Giuseppe Vesuviano, San Paolo Belsito, Saviano, Scisciano, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Visciano, Casola di Napoli, Gragnano, Lettere, Poggiomarino, Sant’Antonio Abate.
· Provincia di Salerno: San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Sarno, Scafati, Tramonti, Vietri sul Mare, Angri, Castel San Giorgio, Cava de’ Tirreni, Corbara, Maiori, Mercato San Severino, Minori, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Ravello, Roccapiemonte, Sant’Egidio del Monte Albino, Scala e Siano.
Infine la delibera, in attuazione del principio di precauzione, dispone che, nel caso di ritrovamento anche di un solo adulto nelle trappole o di altre forme vitali nei frutti o nel terreno, venga assicurato il controllo obbligatorio di specie ospiti prima della movimentazione di frutti e ortaggi destinati al di fuori della “zona delimitata”.