«Non ho nessun ripianto – ha detto l’anziano proprietario – un uomo deve capire quando ormai il suo tempo è finito». Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola
La scelta di chiudere l’attività, dopo quarant’anni, è stata una decisione meditata e molto sofferta dall’anziana coppia che tuttavia non ha potuto fare diversamente, complice’incedere dell’età, le tasse e la concorrenza nel vicinato che hanno reso difficile mandare avanti il bar.
Passeggiando per il bar Capone non può far a meno di ricordare tutti i momenti belli trascorsi con amici e clienti, lo sguardo cade su un vecchio attestato di Delegato provinciale dei gelati che Capone indica con orgoglio.
Molta la tristezza e l’amarezza che trasudano dal suo sguardo. «Questo mestiere mi ha regalato parecchie soddisfazioni, non posso fare a meno di pensare ai tempi in cui avevamo vicino la mensa universitaria allora si che erano bei tempi», dice con una mal celata dose di nostalgia Capone.
Il Vestuti è stato per anni un punto d’incontro per gli studenti universitari che, finito il pranzo alla mensa, si recavano al bar dove li attendevano Gaetano e la moglie. «Ho visto passare di qui molti studenti, nascere amicizie e stringere legami.
Alcuni sono diventati avvocati, altri giudici e ingegnerei ma dopo anni ancora passano dal mio locale e ricordiamo insieme i vecchi tempi». Caputo non è intenzionato a cedere il logo del bar: «Ci sta molta nostalgia nel lasciare questo posto – ha dichiarato ancora l’uomo – Mi auguro di passare di qui e di vedere sempre vivo questo posto, magari gestito da giovani».Capone: «Non cederò mai il logo del bar Vestuti»
Fonte Le Cronache oggi in edicola