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Salernitana: ora anche il pubblico ha perso la pazienza

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La contestazione finale è l’inevitabile epilogo di una partita (l’ennesima) buttata al vento, giocata solo per un tempo. E, forse più in generale, di un girone d’andata conclusosi al di sotto delle aspettative. Con l’amara sensazione di non averlo disputato al massimo a causa dei continui cambi di giocatori che hanno impedito alla Salernitana di costruirsi una sua identità.

La rabbia dei tifosi scaturisce da questa sconfitta col Pescara ma non solo. Il dubbio che l’organico non abbia dimostrato appieno tutto il suo valore è ancora forte. Inevitabile pensare a Djuric e Jallow, che insieme hanno segnato solo un goal in tutto il girone d’andata. All’improvviso sono diventati dei brocchi oppure c’è un problema relativo anche alla loro gestione?

Si sa che Djuric non è un bomber ma fa ancora più fatica se non viene utilizzato in base alle sue caratteristiche. Jallow è un calciatore tuttora seguito da molte squadre ma finora non ha potuto esprimere tutte le sue qualità. Di Gennarodoveva essere il valore aggiunto ed invece è un pesce fuor d’acqua. Restano poi tuttora oscure le ragioni per cui Djavan Anderson, uno dei migliori giocatori dell’anno scorso in serie B, sia stato utilizzato pochissimo.

Nessuno poteva forse immaginarlo in estate ma la verità è che i colpi di mercato più importanti, per un motivo o per un altro, non hanno reso secondo le aspettative. Ieri nessuno di loro era titolare, in campo per sette undicesimi c’era la formazione dell’anno scorso.

Al giro di boa la Salernitana si trova fuori dalla zona playoff nella quale, per obiettivi dichiarati, dovrebbe stare. Eppure, nonostante tutto, chiude il girone di andata con la seconda migliore personale media punti degli ultimi vent’anni in serie B. Che sia questo aspetto di sprone in vista del mercato e del girone di ritorno. Con la speranza di vedere, dal 18 gennaio in avanti, una Salernitana ben definita in campo, pronta a sfruttare al meglio tutte le potenzialità dell’organico.

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