Il batterio che ha ucciso il professionista, a differenza del meningococco, pur essendo infettivo non è contagioso, ma spesso presente lungo le vie aeree di soggetti sani non vaccinati. In alcuni casi il germe si fa strada verso i polmoni ovvero le meningi, provocando gravissime infezioni talvolta fatali. Un batterio che diventa temibile e spesso mortale in presenza di malattie concomitanti o di fragilità dovute a malattie acute e croniche, influenza stagionale compresa. Come per il meningococco anche per lo pneumococco esiste la vaccinazione.
Fonte IlMattino.it