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Potere al Popolo: Salerno disobbedisca al Decreto Sicurezza

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Potere al Popolo conduce da sempre una battaglia contro il Decreto Sicurezza varato dal Governo. Avendo contrastato questo provvedimento per mesi, scendendo in piazza fino al 15 dicembre a Roma con migliaia di migranti, la nostra lotta ora si concentra nei singoli comuni. Per questo chiediamo al Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e a tutti i comuni della provincia di sospendere il provvedimento con un chiaro gesto di disobbedienza.

 

Chiediamo:

 

In questi anni ci siamo battuti contro la povertà e l’emarginazione in tutte le città d’Italia. Da mesi, ben prima dell’entrata in vigore del DL Salvini, stiamo lottando per il ripristino del diritto alla residenza, che ad oggi risulta essere sospeso per la maggior parte dei senza fissa dimora, italiani o stranieri che siano, con conseguente esclusione dalla possibilità di ottenere diritti minimi e fondamentali come quello alla salute, attraverso l’impossibilità di accedere alle cure mediche di base, e come quello al welfare attraverso l’impossibilità di effettuare domanda per il REI. I sindaci vengano a parlare con chi, sui territori, ha portato avanti pratiche di integrazione e di solidarietà: scopriranno una lista di proposte concrete, fattibili a costo zero, che da subito possono cambiare la vita di migliaia di persone

 

LA LEGGE SULL’INSICUREZZA CHE STRITOLA I POVERI

La Legge 132/2018, conosciuta come Legge sicurezza e immigrazione, nega il diritto di iscrizione anagrafica per una parte della popolazione straniera.

Negli ultimi anni, questo diritto era stato già compresso a causa di richieste di molti Comuni italiani che andavano oltre quanto previsto dalle normative in vigore, che sono, principalmente, la Legge 1128 del 1954 e il DPR 223 del 1989. Con la nuova Legge, la situazione si aggrava per le persone richiedenti asilo e per quante vedranno scadere il permesso di soggiorno per motivi umanitari, in quanto si impedisce ad esse la possibilità di iscrizione anagrafica, con una serie di effetti per il riconoscimento di diversi diritti, tra cui quello, fondamentale, alla salute. La stessa Legge 132/2018, tra l’altro, non ha abrogato la Legge 1128/1954, determinando un contrasto tra due normative che indicano comportamenti opposti agli uffici anagrafici, dato che la Legge del 1954 obbliga all’iscrizione anagrafica e la Legge del 2018 la vieta.

La situazione è paradossale. Una Legge che reclama sicurezza produce maggiore insicurezza, perché viene al principio secondo cui maggiore sicurezza c’è solo se i diritti sono riconosciuti a tutti, all’intera popolazione, e non solo ad una sua parte.

Considerando gli effetti discriminatori che la Legge produce per una parte della popolazione, con conseguenze serie per l’intera collettività che si ritrova divisa al suo interno tra persone con pieni diritti e persone con diritti ridotti, Potere al popolo chiede al Sindaco della città di Salerno di sospendere l’applicazione della Legge 132/2018 per quanto concerne l’iscrizione anagrafica, al fine di tutelare i diritti fondamentali delle persone interessate.

Si tratterebbe di un atto di responsabilità istituzionale che aiuterebbe ad evitare ulteriori discriminazioni verso la popolazione immigrata di cui il nostro territorio non ha alcun bisogno

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