I bambini non possono essere distinti in buoni e cattivi, i bambini sono tutti buoni, comportamenti discoli o capricciosi non sono imputabili a loro, bensì al comportamento dei genitori. Genitori distratti, nervosi o poco accudenti generano spesso un malessere nei bambini che assume i connotati del capriccio, della disubbidienza e delle birichinate.
Si, proprio così. La befana deve portare regali ai bambini e carbone ai genitori che non sono stati in grado di prevenire, contenere e gestire il malessere dei propri figli.
Di riflettere a lungo su desideri e sogni del proprio bambino e di donare un piccolo regalo, di modesto valore economico e di elevato valore affettivo, di grande utilità, vedrei poi, una lavagna delle ricompense dove il bambino attraverso il posizionamento quotidiano di stelline che segnano i suoi successi nella osservanza delle regole genitoriali, possa annotare e prendere consapevolezza dei progressi compiti.
Assolutamente no. I bambini devono essere educati attraverso piccole ricompense capaci di incoraggiare e rinforzare i comportamenti adeguati e funzionali. Le piccole ricompense, nel tempo modificano la struttura psichica e comportamentale dei bambini lasciando, in maniera naturale, strutturare personalità forti e positive. Le punizioni, al contrario, possono ledere gravemente l’autostima dei bimbi e attivare derive depressive scatenando, nel contempo, comportamenti aciduli, oppositivi, provocatori e in qualche caso aggressivi. Quando un genitore è sfiorato dall’ idea di posizionare cenere e carboni nella calza dei propri figli farebbe bene, invece, a riflettere sul proprio stile genitoriale e su quanto sia adeguato al ruolo svolto. La festa delle befana può essere per tutti i genitori un’occasione ghiotta per mettersi in discussione e cambiare, ricercando, contestualmente, nuove strategie psicoeducative e comportamenti coerenti e costruttivi.
Certamente non bisogna distruggere la magia e la felicità di questa giornata dando,così, risposte via via sempre più nette e veritiere in ragione dell’ età del bambino.
Fonte Repubblica