Il Reddito di cittadinanza può essere richiesto da tutti gli italiani o gli extracomunitari con permesso di soggiorno nel nostro Paese da almeno dieci anni. Ogni nucleo familiare deve avere un reddito Isee entro i 9.360 euro l’anno (che cala a 6.000 per i single avvantaggiati rispetto alle prime ipotesi), un patrimonio immobiliare al netto della prima casa non superiore ai 30.000 euro, rendite finanziarie non oltre i 6.000 (10.000 con almeno 2 figli), divieto di possedere auto sopra i 1.600 cc o barche.
I figli a carico devono avere meno di 26 anni. Viene escluso chi si è dimesso volontariamente, i detenuti e i degenti di lungo corso in strutture pubbliche. Entro diciotto mesi i Centri per l’impiego devono trovare tre offerte di lavoro ai percettori, i quali possono rifiutare le prime due entro i primi 12 mesi. In caso contrario perdono il diritto all’assegno.
Lo scrive il quotidiano Il Mattino oggi in edicola con un ampio ed approfondito articolo di Umberto Mancini e Francesco Pacifico
Il sussidio va scomposto tra una componente massima di 500 euro a famiglia modulabile in relazione all’Isee e 280 euro per l’affitto. Stando ai primi calcoli, andranno in media a ogni famiglia 391 euro, che diventano 138 per il singolo disoccupato. In ogni caso, l’assegno oscillerà tra i 40 e i 780 euro mensili.